mercoledì 30 maggio 2018

L'ANARCHIA DEL CORPO

Proviamo a immaginare
un corpo in anarchia.
La testa tra le nuvole 
insegue il sogno dell'illusione,
mentre la gamba sinistra va a sinistra,
 la gamba destra va a destra,
e i fianchi tengono a dura forza la posizione.
Lo stomaco è in subbuglio,
l'intestino è agitato,
il cuore, chiuso in una gabbia, batte a rilento.
Il braccio destro insegue l'indice puntato,
 il braccio sinistro scherma i colpi di ritorno
e le spalle curve subiscono in silenzio.
Il collo irrigidito 
sostiene uno sguardo allucinato
mentre la bocca parla, parla e non si ferma più
tanto che le orecchie hanno smesso di ascoltare.
Proviamo a immaginare 
un corpo in anarchia.
E ora guardiamo al mondo che ci circonda.
Siamo in grado di definire dove finisce l'uno e inizia l'altro?








martedì 22 maggio 2018

L'IMPERFEZIONE

Il nostro corpo è unico
e nell'unicità manifesta la sua ricchezza.
Di fronte al nostro corpo
spesso siamo critici
per la tendenza a voler corrispondere ad un ideale di bellezza conforme.
Di fronte alle nostre fragilità e paure
spesso siamo critici
per la tendenza a voler corrispondere ad un'immagine di successo
dettata dalle mode.
Fuggiamo l'essere
per ricercare l'apparire
e viviamo con sofferenza il nostro dono più grande:
l'unicità.
Manifestiamo disagio di fronte alla diversità
attraverso comportamenti iperattivi di compensazione
e un approccio giudicante
che come uno specchio
ci rimanda 
la mancata accettazione della nostra imperfezione.
Il nostro corpo, il nostro modo di essere, di sentire, di pensare, di agire,
NOI 
siamo unici
e nell'unicità manifestiamo la nostra ricchezza.




giovedì 17 maggio 2018

STARE NEL DOLORE


Quando ci si dispone all'ascolto del proprio corpo in silenzio e senza aspettative, le tensioni latenti si manifestano e la sofferenza della mente trova spazio nella fisicità. Un momento prima il corpo sta bene e quando ci apriamo ad esso mostra segnali precisi.

Impara a stare nel dolore
senza rifiutarlo o fuggirlo.
Impara ad ascoltare il corpo
e la sua sofferenza.
Respira profondamente 
e accogli il sentire,
la fragilità che esso racchiude
è parte di te.
Una parte mai curata ed esplorata,
per paura.
Non aver timore di percepirne la forza,
non aver paura di perdere l'equilibrio illusorio
che hai costruito su fondamenta di sabbia.
Accogli il vuoto che quella parte non integrata ha creato
e poco per volta riempilo di consapevolezza.
La tensione si scioglie
in un cuore che batte in armonia con il corpo.







giovedì 10 maggio 2018

LE PARTI DI ME

Quante parti compongono il mio corpo.
Sono in armonia tra loro?
Sono in grado di dialogare e cooperare?
L'equilibrio è nella totalità.
La gioia è  manifestazione di armonia.
Il dolore è  mancanza di armonia.
L'indifferenza è inconsapevolezza.
Osserva, ascolta, accogli le tue parti
così che la loro energia possa integrarsi.






lunedì 7 maggio 2018

LA VITA E LA MORTE

"Occorre ripristinare una cultura che non si ponga, rispetto alla morte, in un rapporto di semplice opposizione, che non la percepisca solo come la massima patologia del corpo, ma anche come un'esperienza di trasformazione dell'anima, e che non cerchi di negarla, sentendola solo come fine, ma la valuti anche, simbolicamente, come inizio. La società in cui l'iniziazione aveva un ruolo istituzionale era anche una società in cui la morte aveva un posto ufficiale. Queste due condizioni sono venute a mancare, non a caso, contemporaneamente."

Luigi Zoja, Nascere non basta. Iniziazione e tossicodipendenza, Raffaello Cortina, Milano 1985


Queste parole di Zoja sono un importante spunto di riflessione. In una società in cui è scomparso il concetto di limite, il senso di inadeguatezza e di inibizione hanno invaso le nostre vite.
Pensiamo alla malattia del corpo e al nostro approccio quasi sempre diretto a ricercare una cura efficace e immediata. Raramente ci soffermiamo a cercare di capire cosa la malattia ci segnala, così come spesso restiamo indifferenti ai bisogni fisiologici del nostro corpo (riposo, alimentazione corretta...) come se avessimo paura di riconoscere la nostra umana fragilità in una società che persegue la perfezione al di là di ogni limite. 



Foto Donatella Coda Zabetta
"La Pietà" di Michelangelo