Proviamo a immaginare
un corpo in anarchia.
La testa tra le nuvole
insegue il sogno dell'illusione,
mentre la gamba sinistra va a sinistra,
la gamba destra va a destra,
e i fianchi tengono a dura forza la posizione.
Lo stomaco è in subbuglio,
l'intestino è agitato,
il cuore, chiuso in una gabbia, batte a rilento.
Il braccio destro insegue l'indice puntato,
il braccio sinistro scherma i colpi di ritorno
e le spalle curve subiscono in silenzio.
Il collo irrigidito
sostiene uno sguardo allucinato
mentre la bocca parla, parla e non si ferma più
tanto che le orecchie hanno smesso di ascoltare.
Proviamo a immaginare
un corpo in anarchia.
E ora guardiamo al mondo che ci circonda.
Siamo in grado di definire dove finisce l'uno e inizia l'altro?