mercoledì 20 settembre 2023

MUOVERSI CON CONSAPEVOLEZZA

 Agire con consapevolezza significa restare radicati nel presente con mente e cuore aperti.
Lo sguardo spazia verso l'orizzonte cogliendone quanto è pronto a recepire.
Non hanno importanza contorni e sfumature.
Si guarda con attenzione davanti a sé con i sensi in ascolto.
La via si dispiega naturalmente
e offre al viandante consapevole i segnali necessari alla sua percorrenza.
Non è necessario conoscere tutto in anticipo:
la vita è un flusso in continua trasformazione
e il segreto è rimanervi immersi
e lasciarsi trasportare 
nutrendo la fiducia e alimentando la consapevolezza.



Foto Donatella Coda Zabetta

giovedì 14 settembre 2023

APRI LE MANI E IL CUORE ALLA VITA

 Apri le mani e il cuore alla vita.
Osserva le tue mani:
sono spesso socchiuse a pugno.
Le mani sono il proseguimento del cuore:
con le mani offri e ricevi.
Se le mani sono chiuse a pugno la vita non scorre,
rimane confinata nel corpo.
Il respiro specchia questa assenza di movimento,
ascoltalo: 
è spesso contratto, superficiale, ridotto alla sopravvivenza.
Apri le mani e il cuore alla vita.
E respira, 
profondamente.



foto Donatella Coda Zabetta



lunedì 1 agosto 2022

MUOVERSI CON CONSAPEVOLEZZA

 I pensieri non aiutano l'azione, ma la limitano all'ambito razionale. L'azione necessita di sentimento e di ascolto. Il corpo è il responsabile dell'azione e, come tale, deve intervenire nella presa di coscienza dei bisogni fisiologici che la dirigono.Se si allinea l'azione al solo pensiero si rischia di deviare dal corso evolutivo dell'azione e allontanare l'intento di crescita inducendo la manifestazione di un illusorio teatro di recitazione. 
Agire significa portare nella manifestazione l'essenza della propria interiorità, così che l'espressione della stessa sia specchio e fonte di consapevolezza.





mercoledì 27 luglio 2022

PARTIRE PER ANDARE LONTANO

 Partire per andare lontano sembra sempre la soluzione ai problemi, ai disagi, alle disarmonie. Come se partire potesse risolvere i sospesi, sanare i conflitti, creare soluzioni. 
La partenza è in sostanza una fuga che, come tale, può illusoriamente sollevarci dalle preoccupazioni donandoci l'impressione di stare meglio. Impressione fugace e provvisoria in quanto non risolutiva. Fuggire è una scappatoia poco fruttuosa. È un dilazionare, un negare, un distogliere l'attenzione da sé per dirigerla all'esterno. Il punto di rottura non tarderà ad arrivare, riportando il focus sul disequilibrio che deve essere gestito. Disequilibrio generato dall'instabilità del nostro essere, proiettato altrove. Ritornare al centro e osservarsi è il modo più efficace per risolverlo. La trasformazione ne è il passaggio successivo.
Cambiare ciò che non ci fa stare bene, accogliere quanto non possiamo cambiare, trasformando il sentire e affrontando fragilità e paure. 
Le situazioni in cui ci troviamo non sono mai casuali, ma causali. Per questo sono punti di partenza e non di fuga.


Feriolo - Foto di Donatella Coda Zabetta

giovedì 21 luglio 2022

CON CALMA E SENZA FRETTA

 A volte attendere è la via migliore al conseguimento dei propri obiettivi. Spesso la fretta ci induce a manifestare giudizi affrettati, scelte azzardate, passi pericolosi. Non si può e non si deve ottenere tutto subito. 
L'attesa è fonte di riflessione, comprensione e consapevolezza. Se il mondo ruotasse con la fretta, frullerebbe ogni cosa creando confusione  e caos. Ogni evento ha i suoi tempi. Ogni scelta ha bisogno di maturazione. Ogni passo necessita di consapevolezza: la consapevolezza essenziale al compierlo con la piena responsabilità dell'agire. Quando il movimento è fuori controllo porta disequilibrio e disarmonia. Il passo eseguito con lentezza evidenzia il peso di queste parole. Rallentare è più complesso di correre. Rallentare significa sperimentare con consapevolezza e la piena padronanza del corpo. Un corpo che accompagna e sostiene il passo che stiamo compiendo nella sua manifestazione. Un corpo che è al contempo alleato e confidente. Un corpo che sostiene  e specchia la nostra interiorità per permetterci di vederla.
Con calma e pazienza il corpo può essere percepito, assaporato, ascoltato.



Foto Donatella Coda Zabetta



domenica 17 luglio 2022

CAMBI DI PROSPETTIVA

 Il pensiero tende ad essere univoco. Questa caratteristica lo rende rigido e schematico. Per questo è importante esserne consapevoli. Quando affrontiamo un problema è utile scandagliarlo osservandolo da diverse prospettive. Se tendiamo a fossilizzarci sul pensiero, la prospettiva attraverso la quale lo osserviamo sarà dettata dagli schemi dell'abitudine. Proviamo allora a vivere il problema con il corpo ascoltando percezioni, sensazioni e disagi da esso generati. Il sentire potrà offrirci indicazioni importanti e svelarci molto sul nostro approccio allo stesso. Le emozioni che si celano a monte del nostro sentire emergeranno offrendoci nuove consapevolezze. Per questo è importante adottare questo passaggio e vagliare le paure e  le fragilità che dirigono i nostri pensieri indirizzandoli a ripetere schemi precostituiti. Il pensiero non basta. E' necessario sentire ed esplorare il sentire.
Per esemplificare quanto sopra faccio riferimento al libro "Leila una storia come tante". Ho riflettuto molto su come proporre dei cambi prospettiva utilizzando le parole per trasformare "Il coraggio di ascoltarsi" in una storia che potesse specchiare la nostra quotidianità.
I diversi personaggi della storia di Leila riflettono, osservano, agiscono e reagiscono in modo unico agli eventi e ognuno di loro può scatenare in noi simpatia, antipatia, rabbia, compassione, empatia... Leila è uno specchio dai molteplici riflessi. In questi riflessi possiamo ritrovarci oppure no, ma ogni passaggio è uno spunto di riflessione sul nostro stesso sentire.




martedì 21 giugno 2022

IL SILENZIO DEL PASSO AVANTI

C'è uno strano silenzio che avvolge il passo avanti di una scelta. Inizia con l'intenzione del movimento per poi dispiegarsi nel volo aereo del piede destro e concretizzarsi nel suo appoggio a terra. In una magica sospensione temporale. Si è consapevoli del punto di partenza, ma solo la fiducia sostiene la realizzazione del passo. Si conosce ciò che si lascia, ma non ciò che ci aspetta.  Il movimento è diretto da una presa di coscienza chiara della sua inevitabilità. L'appoggio consueto diviene scomodo al punto da muovere l'energia in avanti verso un nuovo naturale punto d'appoggio. La mancanza di equilibrio che scandisce il movimento può essere destabilizzante in quanto evidenzia resistenze e aspettative. Ecco che nel compiere il passo si è sbilanciati all'indietro (la paura del lasciar andare) o in avanti (la meta non è il viaggio). Raramente viviamo consapevolmente il nostro disequilibrio, concentrati come siamo nel raggiungimento della stabilità. E quando il piede destro trova il suo appoggio siamo nel presente: sospesi tra passato e futuro.  Raramente ci accontentiamo di assaporare il momento, vogliamo di più. 
Avete mai provato la meditazione camminata? Portare l'attenzione all'atto del camminare accresce la consapevolezza del nostro "qui e ora" fotografando le nostre fragilità, le nostre emozioni, le nostre paure, ma anche la nostra capacità di farvi fronte. Rallentare il movimento evidenzia disarmonie e instabilità e ci induce a ricercare l'equilibrio del corpo calmando la mente.
Il silenzio del passo avanti accoglie la nostra presenza.