domenica 12 febbraio 2017

PRENDI IN MANO LA TUA VITA

Apri le mani e afferra le occasioni,
accogli il sentire, le emozioni, le paure e la tua fragilità.
Apri le mani e lascia andare 
 non trattenere.
Apri le mani per abbracciare l'altro,
ma impara anche ad abbracciare te stesso.
Apri le mani e disegna un cerchio intorno a te
a fissare i limiti del tuo spazio vitale
e della tua libertà.
Apri le mani alla vita che si dispiega,
immergile nella terra a toccare le tue radici
e nell'acqua che scorre per nutrire il tuo corpo,
distendile al vento per ritrovare leggerezza
e innalzale al cielo affinchè il sole le riscaldi.
Prendi in mano la tua vita.







martedì 7 febbraio 2017

I MALESSERI DEL CORPO

A volte mi soffermo a pensare alle ragioni per cui un malessere si manifesta nel corpo. La mia esperienza mi ha mostrato più volte che si tratta o di un'emozione a lungo trattenuta o di un trauma non elaborato o di una resistenza al cambiamento. Un elemento che si manifesta perchè si è maturi per affrontarlo e risolverlo. 
Generalmente quando compare il disagio, occorre fare sempre molta attenzione alla parte del corpo che colpisce. Il corpo è molto schietto e diretto ed offre un primo supporto all'identificazione dell'origine del malessere. Il divenirne consapevoli spesso non significa avere chiarezza sulla natura del disagio, ma dare inizio ad un percorso volto a svelarla. Entra in gioco a questo punto la capacità di restare aperti al disagio, quando la reazione immediata sarebbe quella di resistervi o ignorarlo. L'apertura deve essere totale, includendo quotidianità, percezione, sogni, intuizioni, pensieri ricorrenti, immagini e ricordi. Questo passaggio può richiedere molto tempo, ma se si nutre la pazienza, il velo nebuloso che ci divide dalla comprensione diviene sempre più sottile fino a scomparire. 
Un aiuto pratico ad alleggerire l'impatto del disagio, accogliendone la sofferenza, è il movimento. Ogni malessere genera un blocco energetico e non adagiarsi in questa immobilità, ma inserirvi l'intento di lavorarci - supportando lo scorrere dell'energia - è di grande beneficio. A volte anche dalla pratica corporea, se eseguita in modo consapevole, possono emergere informazioni importanti a donare chiarezza. Anche semplici esercizi, come quelli proposti nel libro "IL RITMO DEL CORPO" possono essere molto efficaci. 
In caso di dolore, la mente rappresenta l'ostacolo maggiore ad un atteggiamento di apertura per via dei suoi suoi pensieri ossessivi ed estremamente soggettivi; la concentrazione sul corpo e sul suo movimento aiuta a distogliere l'attenzione dagli scenari bui e apocalittici che la sofferenza genera. Solitamente si ha difficoltà a riposare e a staccare la spina, per cui le coccole a se stessi, dedicandosi del tempo per fare ciò che più ci piace è un'ottima iniziativa.
Un'elevata dose di fiducia è l'antidoto migliore ad una mente prevaricante, mentre una respirazione  profonda e consapevole ne favorisce il contenimento.
Inutile aggiungere che la prima domanda da porsi all'insorgenza del malessere è: voglio veramente guarire? Sono pronto a scegliere di stare bene e a lasciar andare ciò che mi fa stare male?





sabato 4 febbraio 2017

LA DEPRESSIONE


IL CONCETTO DI RISPOSTA DEPRESSIVA 
E' CONNESSO ALLA MANCANZA DI SPERANZA DI FRONTE AL DOLORE?




Nel corso della nostra esistenza ci troviamo spesso di fronte al dolore e ad ostacoli da superare, ma non sempre si attiva una risposta depressiva in quanto il nostro corpo ha riserve energetiche sufficienti a farvi fronte. 
Il corpo, quando siamo capaci di ascoltarlo, invia continuamente segnali forti e chiari a manifestare il suo livello energetico e il suo stato di benessere o malessere. Purtroppo, sovente questi segnali vengono trascurati e considerati non prioritari rispetto ai comandi che la mente cataloga come inderogabili (lavoro, ruolo, immagine...). Questo atteggiamento crea una barriera che gradatamente congela le sensazioni fisiche fino ad annullarne la percezione. Per questo motivo i disagi trascurati per mesi divengono parte del nostro pacchetto "corpo" senza che ce ne rendiamo conto e si aggravano con il tempo fino a fermarci. Uno stop forzato di questo genere ci pone  inevitabilmente a confronto con l'assenza di energia psico-fisica che ci caratterizza. A questo punto, l'impatto con il dolore o l'ostacolo di turno si trasforma in un evento vissuto in modo altamente soggettivo e prevaricante. Il corpo non può supportare adeguatamente l'azione e permette alla mente di prendere il comando con pensieri di impotenza e autosvalutazione che creano alternativamente ansia e tristezza.
Imparare a conoscere e ad ascoltare il proprio corpo ed i suoi segnali acquisisce, quindi, un grande valore, soprattutto considerando i ritmi frenetici della quotidianità a cui siamo abituati e che spesso non tengono conto delle naturali necessità fisiologiche (come un adeguato riposo, ad esempio). 
La sempre più diffusa incapacità a "staccare la spina" è già una conferma di quanto si stia gradualmente perdendo il contatto con il proprio corpo.
Lavorando con i gruppi di qi gong daoyin e di meditazione ho potuto verificare sul campo quanto fosse carente il legame con il proprio corpo.  Il volume IL RITMO DEL CORPO è nato da questa presa di coscienza: il suo intento è, infatti, quello di proporre una pratica che stimoli la conoscenza e l'ascolto del corpo  attraverso il movimento consapevole.

www.ildiamantearcobaleno.com



mercoledì 1 febbraio 2017

LA STRUTTURA CORPOREA

Nello yoga tantrico, la prima tappa è mettere a nudo la struttura corporea.
Si vedrà come il corpo è una massa di reazioni, di paure, e fino a che punto la glottide, lo sterno, le spalle, le anche,le mani, gli occhi, la bocca siano unicamente prensione, avidità.
Ciò che piace vogliamo afferrarlo, ciò che non piace è rifiutato.
Il corpo è sottomesso costantemente al movimento dell'attrazione e della repulsione.
Prima di sognare un incontro, occorre incontrare se stessi.



Khajuraho

Interessantissima questa riflessione di Baret che pone l'attenzione sullo stato di tensione corporea che generalmente caratterizza l'uomo. Quella stessa tensione che si manifesta come rigidità e ci allontana, poco per volta, dal contatto con il nostro corpo, il prezioso strumento capace di svelare le tante contraddizioni della  mente.

"Prima di sognare un incontro, occorre incontrare se stessi."