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mercoledì 18 settembre 2019

LA RIVOLUZIONE DEL CORPO

Non è difficile incontrare persone che lamentano dolori, disagi e umori altalenanti. 
Non è difficile incontrare persone che si trascinano all'interno di un'esistenza che non li soddisfa 
per abitudine o per paura.
Non è difficile incontrare persone demotivate, stanche, frustrate.
Il corpo è uno specchio fedele di questo generalizzato malessere.
Il corpo è il manifesto conclamato di questo generalizzato malessere.
Il corpo è il rivoluzionario ribelle in grado di urlare il suo disagio ai quattro venti 
per farsi sentire da chi,
 troppo impegnato a correre dietro alla propria vita, 
si è dimenticato di se stesso.
Stiamo male?
Bene. Per il nostro bene.
Continuiamo a far finta di niente?
Staremo sempre peggio,
finchè anche la mente vacillerà di fronte al dolore
e innalzerà bandiera bianca.
Nel blocco del corpo risiede la scelta.
La sopravvivenza a cui ci siamo abituati ormai da tempo
sta divenendo insostenibile.
Di fronte all'instabilità della natura
l'uomo,
barricato dietro alle sue certezze,
assiste attonito alla sua impotenza.
Solo un atto di umiltà
e un'apertura alla trasformazione 
lo renderanno libero dai castelli di cemento 
che ha costruito intorno a sè con indefessa inconsapevolezza.




martedì 7 febbraio 2017

I MALESSERI DEL CORPO

A volte mi soffermo a pensare alle ragioni per cui un malessere si manifesta nel corpo. La mia esperienza mi ha mostrato più volte che si tratta o di un'emozione a lungo trattenuta o di un trauma non elaborato o di una resistenza al cambiamento. Un elemento che si manifesta perchè si è maturi per affrontarlo e risolverlo. 
Generalmente quando compare il disagio, occorre fare sempre molta attenzione alla parte del corpo che colpisce. Il corpo è molto schietto e diretto ed offre un primo supporto all'identificazione dell'origine del malessere. Il divenirne consapevoli spesso non significa avere chiarezza sulla natura del disagio, ma dare inizio ad un percorso volto a svelarla. Entra in gioco a questo punto la capacità di restare aperti al disagio, quando la reazione immediata sarebbe quella di resistervi o ignorarlo. L'apertura deve essere totale, includendo quotidianità, percezione, sogni, intuizioni, pensieri ricorrenti, immagini e ricordi. Questo passaggio può richiedere molto tempo, ma se si nutre la pazienza, il velo nebuloso che ci divide dalla comprensione diviene sempre più sottile fino a scomparire. 
Un aiuto pratico ad alleggerire l'impatto del disagio, accogliendone la sofferenza, è il movimento. Ogni malessere genera un blocco energetico e non adagiarsi in questa immobilità, ma inserirvi l'intento di lavorarci - supportando lo scorrere dell'energia - è di grande beneficio. A volte anche dalla pratica corporea, se eseguita in modo consapevole, possono emergere informazioni importanti a donare chiarezza. Anche semplici esercizi, come quelli proposti nel libro "IL RITMO DEL CORPO" possono essere molto efficaci. 
In caso di dolore, la mente rappresenta l'ostacolo maggiore ad un atteggiamento di apertura per via dei suoi suoi pensieri ossessivi ed estremamente soggettivi; la concentrazione sul corpo e sul suo movimento aiuta a distogliere l'attenzione dagli scenari bui e apocalittici che la sofferenza genera. Solitamente si ha difficoltà a riposare e a staccare la spina, per cui le coccole a se stessi, dedicandosi del tempo per fare ciò che più ci piace è un'ottima iniziativa.
Un'elevata dose di fiducia è l'antidoto migliore ad una mente prevaricante, mentre una respirazione  profonda e consapevole ne favorisce il contenimento.
Inutile aggiungere che la prima domanda da porsi all'insorgenza del malessere è: voglio veramente guarire? Sono pronto a scegliere di stare bene e a lasciar andare ciò che mi fa stare male?