Quante volte ci capita di correre come forsennati?
E quante volte ci capita di sentirci così stanchi da non riuscire ad alzarci dal letto?
Un ritmo fuori equilibrio
sottopone il corpo
ad un'altalena di alti e bassi.
Un giorno sto benissimo
e due giorni dopo sono una larva.
Sentirsi dei supereroi
è assai gratificante,
di rimando fare i conti con la propria umanità
è assai deprimente.
La mente non lascia spazio alla libertà:
ci spinge a strafare
ignorando i limiti del nostro benessere psicofisico
e poi abbatte il nostro ego come un missile terra-aria
quando molliamo la presa per sfinimento.
Perchè è così difficile essere se stessi
con semplicità?
Perchè è così doloroso riconoscere i propri limiti?
Perchè è tremendamente faticoso lasciar andare le aspettative
che nutriamo su noi stessi?
Perchè ci piace così tanto andare in altalena?
Se lo facciamo per gioco è divertente,
ma se l'oscillazione tra alti e bassi
diviene uno stile di vita
il prezzo che paghiamo per mantenerci in movimento
è altissimo.
Eppure scendere dall'altalena
ci fa paura.
Potremmo realizzare le nostre difficoltà a riconoscerci
al di là delle maschere
che abitualmente indossiamo.