sabato 4 febbraio 2017

LA DEPRESSIONE


IL CONCETTO DI RISPOSTA DEPRESSIVA 
E' CONNESSO ALLA MANCANZA DI SPERANZA DI FRONTE AL DOLORE?




Nel corso della nostra esistenza ci troviamo spesso di fronte al dolore e ad ostacoli da superare, ma non sempre si attiva una risposta depressiva in quanto il nostro corpo ha riserve energetiche sufficienti a farvi fronte. 
Il corpo, quando siamo capaci di ascoltarlo, invia continuamente segnali forti e chiari a manifestare il suo livello energetico e il suo stato di benessere o malessere. Purtroppo, sovente questi segnali vengono trascurati e considerati non prioritari rispetto ai comandi che la mente cataloga come inderogabili (lavoro, ruolo, immagine...). Questo atteggiamento crea una barriera che gradatamente congela le sensazioni fisiche fino ad annullarne la percezione. Per questo motivo i disagi trascurati per mesi divengono parte del nostro pacchetto "corpo" senza che ce ne rendiamo conto e si aggravano con il tempo fino a fermarci. Uno stop forzato di questo genere ci pone  inevitabilmente a confronto con l'assenza di energia psico-fisica che ci caratterizza. A questo punto, l'impatto con il dolore o l'ostacolo di turno si trasforma in un evento vissuto in modo altamente soggettivo e prevaricante. Il corpo non può supportare adeguatamente l'azione e permette alla mente di prendere il comando con pensieri di impotenza e autosvalutazione che creano alternativamente ansia e tristezza.
Imparare a conoscere e ad ascoltare il proprio corpo ed i suoi segnali acquisisce, quindi, un grande valore, soprattutto considerando i ritmi frenetici della quotidianità a cui siamo abituati e che spesso non tengono conto delle naturali necessità fisiologiche (come un adeguato riposo, ad esempio). 
La sempre più diffusa incapacità a "staccare la spina" è già una conferma di quanto si stia gradualmente perdendo il contatto con il proprio corpo.
Lavorando con i gruppi di qi gong daoyin e di meditazione ho potuto verificare sul campo quanto fosse carente il legame con il proprio corpo.  Il volume IL RITMO DEL CORPO è nato da questa presa di coscienza: il suo intento è, infatti, quello di proporre una pratica che stimoli la conoscenza e l'ascolto del corpo  attraverso il movimento consapevole.

www.ildiamantearcobaleno.com



mercoledì 1 febbraio 2017

LA STRUTTURA CORPOREA

Nello yoga tantrico, la prima tappa è mettere a nudo la struttura corporea.
Si vedrà come il corpo è una massa di reazioni, di paure, e fino a che punto la glottide, lo sterno, le spalle, le anche,le mani, gli occhi, la bocca siano unicamente prensione, avidità.
Ciò che piace vogliamo afferrarlo, ciò che non piace è rifiutato.
Il corpo è sottomesso costantemente al movimento dell'attrazione e della repulsione.
Prima di sognare un incontro, occorre incontrare se stessi.



Khajuraho

Interessantissima questa riflessione di Baret che pone l'attenzione sullo stato di tensione corporea che generalmente caratterizza l'uomo. Quella stessa tensione che si manifesta come rigidità e ci allontana, poco per volta, dal contatto con il nostro corpo, il prezioso strumento capace di svelare le tante contraddizioni della  mente.

"Prima di sognare un incontro, occorre incontrare se stessi."

domenica 29 gennaio 2017

L'ALTRO DA ME

"La conoscenza dell'altro ci giunge, 
prima ancora che dalle sue parole,
dai suoi sguardi e dai suoi gesti."
Borgna (1999)


Come un albero si manifesta grazie alle sue radici
e attraverso il suo tronco e la sua chioma ne possiamo comprendere la storia e la forza,
così un uomo si manifesta grazie al suo corpo,
all'espressione del suo viso, alla profondità del suo sguardo, alla coerenza dei suoi gesti,
alla sicurezza dei movimenti e alla stabilità della sua postura.
Solo con un'attenta osservazione dell'altro potrà svelare la sua natura e la sua storia.
Al di là delle parole e dei pensieri.

mercoledì 18 gennaio 2017

LA CICLICITA' DEGLI EVENTI

Il ritmo della vita si dispiega con semplicità.
Quanto ricevi saprai donare.
Quanto doni ti farà crescere.
Quanto cresci più donerai.
In questo movimento di apertura all'amore
la vita si arricchisce.







domenica 15 gennaio 2017

I VANTAGGI DELL'IMMOBILITA'

Il primo vantaggio è sicuramente il soddisfacimento della non voglia di vivere. La sempre più diffusa incapacità a vivere il presente (vivo proiettato nel futuro o arenato nel passato) ha annullato il gusto per la vita.
Il secondo vantaggio è l'assenza di responsabilità: se non mi muovo, posso addebitare a chi si muove ogni responsabilità. In questo modo evito accuratamente di compiere errori e sono libero di lamentarmi e giudicare l'operato altrui.
Il terzo vantaggio: risparmio un sacco di energia.
Il quarto vantaggio: posso contare sulla sicurezza e la stabilità dell'abitudine.
Il quinto vantaggio: c'è sempre qualcuno intorno che non riuscendo a star fermo si preoccupa per me. Attenzioni e coccole gratuite.
Questi sono solo alcuni dei vantaggi, ma sono sufficienti a scatenare una domanda: "Perchè muoversi allora?"
Imparare a vivere il presente è faticoso, devo smettere di essere focalizzato su desideri e aspettative e saper lasciar andare il passato con le sue ferite e il suo dolore. Questa scelta mi obbliga ad una chiara assunzione di responsabilità e richiede un dispendio energetico notevole.
E chi mi coccola se non rivesto più il ruolo della vittima calcificata bisognosa d'affetto?
Il ragionamento non fa una piega e a quanto pare è condiviso dalla maggior parte degli umani.

Aver dimenticato la gioia per far posto al dolore, al risentimento e alla rabbia ha il suo prezzo.




lunedì 9 gennaio 2017

IRREQUIETEZZA

Ascolto il battito del mio cuore:
è più veloce del solito. 
Mi accorgo che il respiro
sembra non aver la forza di espandersi pienamente.
Forzo la respirazione 
allargando le spalle e raddrizzando la schiena: 
nel movimento realizzo la mia chiusura.
Qualcosa mi agita,
ma non riesco a focalizzare le ragioni del turbamento.
Vivo il mio corpo,
la sua irrequietezza:
mi immergo in essa 
e la mia mente vorrebbe comprendere
o fuggire lontano.
Respiro profondamente e
sento una barriera a bloccare l'espansione
e a frenare la contrazione.
Il respiro vorrebbe farsi corto e superficiale
ad accompagnare il cuore nella sua corsa
mentre la mente danza frenetica occupando lo spazio.
Consapevolezza.
Vedo, sento, ascolto, percepisco, vivo.
Qualcosa mi agita,
ma non riesco a focalizzare le ragioni del turbamento.
Lo accolgo senza identificarmi con esso.
Verrà il tempo della chiarezza.






mercoledì 4 gennaio 2017

IL RESPIRO DELL'INVERNO

Cammino per i campi sulla brina gelata.
L'aria frizzante risveglia il viso a nuove sensazioni.
Il corpo ritrova nel movimento il suo calore.
Il paesaggio sembra fisso, dormiente, in attesa
e invita all'introspezione.
Ascolto il respiro:
 il mio contatto con l'esterno.
Come mi fa sentire?
So aprirmi al gelo dell'inverno?
Restituisco con generosità il mio calore all'esterno?
Ascolto il respiro:
il mio contatto con l'interno.
Come mi fa sentire?
 Come vive il mio cuore l'immobilità e il gelo?
Riesce il suo battito a espandersi?