mercoledì 21 giugno 2017

FUGGIRE DAL CORPO O CON IL CORPO?

Come percepisci il tuo corpo?
Fedele alleato o nemico?

Raramente poniamo attenzione alla percezione che ci unisce alla fisicità. Il corpo è spesso vissuto come un mezzo e come tale sottoposto alle aspettative che noi stessi viviamo come prioritarie (un corpo rispondente a canoni estetici o atletico o come barriera di protezione ...). Questo atteggiamento ci allontana dai naturali bisogni fisiologici che il corpo esprime e di conseguenza dal contatto con esso.
Con la perdita del contatto con il corpo, la mente acquisisce sempre più potere (per via del mancato filtro corporeo) ed indirizza il sentire e l'agire lungo i binari dell'abitudine e degli schemi educativi e sociali che hanno caratterizzato la nostra crescita e determinano il nostro modo di osservare il mondo. Quando il corpo viene sopraffatto dalle richieste e diviene incapace a soddisfarle tutte, si ammala, inducendoci a vedere nel suo disagio un ammutinamento a nostro danno. 
Il distacco, maturato dall'allontanamento dal corpo, ci fa vivere la malattia come ostacolo al soddisfacimento dei bisogni che la mente ha focalizzato come fonte di benessere. Il disagio deve, quindi, essere risolto nel minor tempo possibile. Questa impostazione mentale acuisce ancora di più il divario con la fisicità e costringe il corpo ad urlare in modo più importante il suo malessere (e la malattia si aggrava).
L'inconsapevolezza ci indurrà a giudicare il corpo come un nemico da sottomettere e la mente, che  prenderà il controllo della situazione, studierà sempre nuove strategie di guarigione tese a eliminare il problema.
Vi è, però, un particolare di cui raramente teniamo conto: il corpo è parte di noi e, agendo in questo modo, aggrediamo noi stessi.
Gente strana noi umani dall'animo guerrigliero. (www.ildiamantearcobaleno.com)



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