Il nostro sguardo ci porta ad esplorare il mondo e a coglierne la bellezza, ci aiuta a orientarci nella quotidianità e ci permette di osservare, scrutare, discernere. Il nostro sguardo ha la possibilità di spaziare in tante direzioni se restiamo sciolti e flessibili e di offrirci in tal modo tante prospettive di osservazione differenti per acquisire una maggior consapevolezza. Se al contrario siamo rigidi e contratti (nelle spalle e nel collo) il nostro sguardo tenderà a focalizzarsi su uno spazio di osservazione sempre più ristretto, rispecchiando la nostra scarsa apertura di cuore e incrementando la nostra tendenza al giudizio in quanto ridurremo a quel piccolo spicchio di circonferenza la nostra visione della realtà. Questo ci renderà molto severi con noi stessi e con gli altri e ci porterà a erigere barriere consistenti a difenderci da tutto quello che non ci permettiamo di vedere e percepiamo così come qualcosa di estraneo e potenzialmente pericoloso. E' l'estremismo che caratterizza la nostra realtà, dove tanti spicchi di osservazione ritengono la ragione insita in essi, senza riconoscere che essa non può appartenere ad una sola individualità. Questo atteggiamento crea incomprensione e separazione. L'immagine che posso suggerire è quella di tanti spicchi gettati alla rinfusa in uno spazio/tempo dove si è dimenticato il centro da cui ciascuno di loro ha avuto origine. Quel centro è esperibile nel momento in cui ci permettiamo di muovere lo sguardo dal basso verso l'alto riconoscendo la terra (la dimensione fisica materiale) sotto i nostri piedi e il cielo (una dimensione vibrazionalmente più sottile come quella di sentimento del cuore) sopra la nostra stessa. Se osservate le persone camminare per strada, moltissime di loro hanno lo sguardo rivolto in avanti ma con una flessione verso il basso. Ecco lo spicchio di osservazione ridursi nuovamente, tralasciando una parte importante della realtà che ci circonda (quella più spirituale). Se uniamo lo spicchio di pochi gradi orizzontale e quello altrettanto piccolo che si sviluppa in verticale è facile verificare quanto il nostro orizzonte di osservazione sia drasticamente ristretto e crei la realtà confusa che stiamo vivendo.
Abbiamo dimenticato il nostro centro, il cuore.
Oggi propongo la giornata dello sguardo a 360° : spaziamo in tutte le direzioni, a est e a ovest, a nord e a sud, smettiamo di camminare di corsa a testa bassa e impariamo ad assaporare la bellezza del cielo, i suoi movimenti, i suoi colori e la sua luminosità nel buio della notte.
Oggi propongo la giornata dello sguardo a 360° : spaziamo in tutte le direzioni, a est e a ovest, a nord e a sud, smettiamo di camminare di corsa a testa bassa e impariamo ad assaporare la bellezza del cielo, i suoi movimenti, i suoi colori e la sua luminosità nel buio della notte.
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